Nella sanità pubblica catanese è ormai allarme rosso. In particolare si registra una gravissima carenza di Infermieri nell’U.O. di Cardiologia del P.O. Ferrarotto che, pertanto, non è più nelle condizioni di assicurare i livelli di qualità e sicurezza assistenziale garantiti, tra mille difficoltà e problemi, fino a oggi. E’questa la denuncia formulata dal Sindacato infermieri Cni-Fsi della Regione Sicilia, Coordinamento nazionale infermieri, rappresentato da Calogero Coniglio.

“Il livello qualitativo dell’assistenza – precisa Coniglio -non può essere garantito se un infermiere si trova costretto a coprire due turni al giorno invece che uno causato da un organico infermieristico insufficiente, non in grado di assicurare i turni di servizio. Questo malessere che si nasconde dentro le mura dell’ospedale cittadino, tra il personale infermieristico turnista che si sente completamente abbandonato, provoca grande preoccupazione”.

L’attività di emodinamica è molto intensa e gli Infermieri sono costretti a utilizzare i rientri in servizio coprendo i turni lasciati scoperti dalle tante assenze. I pensionamenti non vengono sostituiti e non vengono coperte le maternità e le lunghe malattie. Il personale sanitario è costretto a saltare i riposi e a rinunciare alle ferie: lavoro straordinario e prestazioni aggiuntive non sono più sufficienti a garantire il servizio, e inoltre sottopongono lo stesso personale a un impegno lavorativo che non è più sostenibile.

Si lamenta, pertanto, una situazione grave che, con il trascorrere delle settimane, si sta facendo sempre più pericolosa, con il rischio che a pagarne le conseguenze siano poi i cittadini e nel caso specifico, considerato che si tratta di un settore importante e delicato come quello della sanità, i pazienti.

Il Sindacato chiede, quindi, di passare “dalle parole ai fatti”. O si gestisce la forza lavoro per il bene del cittadino o il lento crollo è inevitabile.

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