Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa sulla manifestazione di domenica 13 febbraio: se non ora quando?
“Il movimento studentesco, durante questo autunno, ha senza dubbio avuto il grande merito di costringere la politica a confrontarsi con le reali istanze sociali di questo paese: dalla precarietà, al futuro, dalla scuola all’università, dai beni comuni alla democrazia. Questi temi non sono distaccati dalla lotta contro il sessismo, perché rivendicare il diritto ad un futuro che garantisca a tutti e tutte prospettive certe, non può prescindere dalla piena realizzazione della libertà sessuale e della parità tra i generi.”
Crediamo che il mondo della conoscenza abbia un ruolo fondamentale nel costruire, a partire da scuole e università, una forte opposizione culturale al sessismo, attraverso la diffusione di un’idea di sessualità realmente libera e consapevole e di un’alternativa culturale e sociale che ripensi le pratiche politiche e di partecipazione, i tempi e la produttività nel mondo del lavoro, valorizzando le differenze di genere e riducendo lo gender gap che ci colloca ancora infondo alle classifiche europee.
Crediamo che i diversi movimenti sociali, come quello contro il ddl Gelmini, che ha visto una grande partecipazione di studentesse e precarie, stiano dimostrando che la partecipazione politica possa essere vissuta come un’esperienza che valorizzi le differenze e costruisca un pensiero comune e delle istanze condivise.
Il 13 saremo in piazza perché un’altra idea di paese passa da un’altra idea di rapporto uomo-donna e attraverso la rivendicazione di diritti fondamentali come istruzione, lavoro, welfare che tengano conto di un’ottica di genere!